Nessuno tocchi Pasquale.

pasquale-stand-up-2Da quando è arrivato a Venezia, nel maggio scorso, avrò incontrato Pasquale almeno 150 volte. 150 incontri mattutini, tra saluti, risate, chiacchierate sul mondo, canzoni cantate a squarciagola e bottiglie di plastica battute sulla pancia per accompagnare il suo repertorio canoro. Da ‘I’m a Barbie girl, in a Barbie world / Life in plastic, it’s fantastic…’ passando per ‘We are the champions, my friends…’ fino a ‘quanto è bello far l’amore da Trieste in giù…’.

Come me, tante altre persone hanno inserito Pasquale nella loro quotidianità.
Fisico corpulento e anima libera. Straripante, ribelle ed ironico, in questi mesi Pasquale ha messo in scena, sul palco invisibile installato davanti alla Coop di Piazzale Roma, la sua essenza di uomo. Non un caso sociale di emarginazione e povertà ma un ‘fuck the system’ in piena regola che da qualche tempo ha scelto di vivere fuori dai confini delle convenzioni sociali e degli ingranaggi che muovono quotidianamente la massa. Rifiutando l’aiuto dei servizi sociali che gli offrivano un letto caldo ma senza elemosinare o bestemmiare rabbiosamente al cielo.

In questi mesi Pasquale si è messo ai margini. Col risultato che lo spettacolo più sorprendente non lo ha dato lui. Perché il caso sociale che si è materializzato sotto i miei occhi, ogni mattina di quelle 150 mattine, è stato quello di una massa che passava sotto i suoi occhi e che si trasformava come mai ho potuto vedere nella mia vita.

In quelle 150 mattine ho visto transitare sorrisi che poco prima erano maschere grigie, ho osservato tante strette di mano, ho sentito moltitudini di ‘ciao’, ‘come stai’?, ‘hai freddo?’, ‘hai caldo?’, ‘hai fame?’. Ho visto ruotare attorno a quest’uomo la solidarietà di decine e decine di persone che entravano alla Coop e se ne uscivano con panini, merendine, bevande fresche e calde. Tutto per lui.

Poche mattine fa ho visto Pasquale seduto con una ragazza su una delle passerelle messe lì, in fondamenta Santa Chiara, e pronte per essere usate in caso di acqua alta. Tra loro due una confezione di focaccine confezionate. Facevano colazione mentre il via vai scorreva attorno.
‘Chi era quella ragazza, Pasquale?’, gli ho chiesto stupito.
‘Non so, una studentessa universitaria. L’ho conosciuta adesso’, mi ha risposto lui con naturalezza.

Io non so dire con esattezza se anche la solidarietà abbia le sue pieghe di razzismo, di comodità, di facilità o ipocrisia, di disparità e ingiustizia. Però so che in questi mesi Pasquale ha mosso una solidarietà spontanea, non organizzata, sollecitata o pretesa. E non ho dubbi che si sia trattato di un caso sociale di libero scambio: l’esatto opposto di quell’affresco sociale cui siamo abituati, fatto di rabbia, esclusioni ed egoismi. In questi mesi, lungo questa passerella umana di qualche decina di metri, sono stato testimone di una realtà che è stata altra. Libera.

pasquale-2E anch’io, come tante altre persone in queste ore, posso testimoniare che nulla di quanto c’è scritto nel foglio di via emesso l’11 gennaio dalla questura di Venezia nei confronti di Pasquale Aita corrisponde al vero. Non è vero che ‘durante il giorno si posiziona davanti all’ingresso del supermercato COOP, sito in Fondamenta Santa Chiara di Venezia, dove chiede l’elemosina in maniera insistente, insultando e incutendo timore ai passanti, come segnalato dai numerosi interventi effettuati dalle forze di Polizia’.

Non è vero. E’ vero semmai, e ne sono testimone, che ci sono stati pesanti scambi verbali con gruppi di sbandati che vogliono il controllo del territorio. Semmai, come stamani mi ha testimoniato una persona che lavora in zona, ‘da quando c’è Pasquale questa fondamenta è stata liberata dalle bande di malavitosi. E’ lui che li ha cacciati via da qui’.

Invece il ‘via da qui’ lo ha ricevuto Pasquale: un’espulsione dal Comune di Venezia della durata di 3 anni che lo obbliga a rimpatriare immediatamente in Germania, suo Paese di nascita, benché le radici siano italiane, e di residenza. Pasquale intanto ha le idee ben chiare: ‘non me ne vado’, dice. Anche se rischia l’arresto da uno a sei mesi.

Personalmente, pur appartenendo alla massa dei cittadini che non sono ‘fuck the system’ e pur rispettoso delle regole e delle leggi di questo sistema, mi permetto di dire che si tratta di una vicenda nella quale è assente una cosa gigantesca: il buon senso.
E, con una punta di ribellione, mi permetto pure di dire ‘nessuno tocchi Pasquale’.

10 pensieri su “Nessuno tocchi Pasquale.”

  1. Anche io come molti lavoratori transito per il Terminal di Piazzale Roma e anche io ho notato molte volte con il suo teatro improvvisato con la sua energia far nascere nei volti assonnati “tristi , un po pensierosi” di molti pendolari come me un SORRISO ! Non ho mai parlato con Pasquale non conoscevo nemmeno il suo nome fino a qualche giorno fa! ma lo ringrazio per esserci e per darmi la possibilita con il suo fare di iniziare una giornata uguale a molte altre con un sorriso!
    Non è Pasquale che offende o disturba il via vai quotidiano di questa parte di città, personalmente mi disturbano e mi intimoriscono di piu altri gruppi che bazzicano piazzale Roma e che quelli si magari ubriachi litigano tra di loro o di guardano quasi minacciosi passargli accanto quasi accusassero per le loro situazioni e disagi!

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  2. Pasquale è creativo e colto, sorprendente con le sue canzoni che storpia “ad arte”, gentilissimo e rispettoso con tutti. Non chiede nulla (spesso offre) ma con grazia accetta. Fa sorridere e mette il buonumore, se solo ci si ferma a guardarlo: una persona buona, fuori dagli schemi e dai tempi “normali”… e avvelenati.

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  3. Mi dispiace dover dissentire ma ho assistito con i miei occhi a una bruttissima scena davanti la coop. Il signor Pasquale ha aggredito un ragazzo straniero che usciva dalla coop offendendolo pesantemente con frasi razziste e spintonandolo. Sono intervenuti dei marinai actv e degli addetti coop per calmarlo ma la cosa è andata avanti parecchio. Ha continuato a strillare e a spintonare anche chi cercava di calmarlo.
    Non so le ragioni del diverbio e non mi interessano.
    So solo che diverse persone sul pontile lì davanti, che evidentemente lo conoscono, hanno tranquillizzato gli altri con commenti molto chiari e poco lusinghieri sul personaggio.
    Che poi il signore abbia “ripulito” la fondamenta trovo sia opinabile: non spetta ai privati fare “pulizia” nelle società civili.
    Probabilmente, quello a cui ho assistito, non è stato un caso isolato se le forze dell’ordine hanno emesso un foglio di via.

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    1. Salve Francesca, sarebbe invece interessante approfondire le ragioni di quel diverbio. Magari si scopre che alla base ci sono questioni legate al controllo del territorio rispetto alle quali che il signor Pasquale risulta soggetto scomodo. Ma giustamente, come lei scrive, sono faccende che spettano alle forze dell’ordine. Resta il fatto, a mio avviso non trascurabile, che sono numerose le testimonianze di passanti che, a differenza dei contenuti del foglio di via, sostengono che Pasquale non chiede mai l’elemosina, men che meno aggredendo o importunando le persone.

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    2. Confermo a piena “voce” ciò che ha detto Francesca,pasquale non è come era questa estate che si limitava a cantare,ora in questo periodo non si sa cosa sia successo,ma gli interventi delle forze dell’ordine non si limitano a una o due,sono molte di più, e permetto che pasquale in una vicenda in particolare ha rincorso una ragazza extracomunitaria,di circa 20 anni,per l’imbarcadero adiacente alla coop….insultandola con pesanti parole,in un’altro episodio si trovava a lanciare delle bottiglie,tanto vero che,una signore ha addirittura avuto un malore per lo spavento,è ad oggi molte mamme hanno paura di andare a fare la spesa alla coop,per paura di incontrarlo,e di essere insultati o che…..le richieste dei veneziani per l’allontanamento sono molte,non penso siamo tutti così cattivi,il vero fatto è che,siamo stufi di tutti coloro che vivono sulle spalle della nostra società, e se è stato emesso un foglio di “via” ,presumo che chi di dovere avrà esaminato bene la situazione prima di emetterlo questo foglio di via??…..
      La gente che lo vuole li ,son solo persone che sono di passaggio, ma chi come me lavora nei pressi,posso assicurare che non è così poi ne buono ne innocente,ci sono famiglie veneziane molto disagiate,ma a loro nessuno gli “tende una mano”….

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  4. Il foglio di via a Pasquale é l’ennesima presa in giro di chi ci governa. Pasquale é un “senza fissa dimora” come tanti altri, ma invece di venire in cittá con l’intento di rubare, ha deciso di vivere allo scoperto, tanto non ha niente da nascondere.
    Non fa male a nessuno e nelle tante volte che l’ho incontrato, non l’ho mai visto molestare qualcuno. É un innoquo clochard che campa come può senza essere troppo invadente con la gente.
    Se il foglio di via fosse frutto di un criterio serio e corretto, si dovrebbero espellere tutti quei “senzatetto” che vengono sorpresi a rubare in stazione o in città a qualsiasi ora, extracomunitari non integrati che vivono solo di espedienti illegali: furti, ricettazione, traffico di droga e oggetti contraffatti etc.
    Stiamo parlando probabilmente di centinaia di persone in una lista dove Pasquale non comparirebbe.
    Non capisco infine, tanto per parlare dei soliti due pesi e due misure, come mai una settimana fa è comparso un’articolo che parlava del decesso di un altro clochard, vissuto indisturbato da provvedimenti per trent’anni in zona S.Polo/Frari, articolo in cui si ricordava la dignità di un uomo che comunque viveva in un campiello abitato, quando invece Pasquale se ne sta in una zona non abitata.
    Direi che il problema è di sicurezza, di mancanza assoluta di controllo della città soprattutto di sera e di notte.
    Ci vorrebbe una pattuglia fissa 24 ore in Piazzale Roma, con controllo dei 3 accessi: Tre Ponti/Ponte Papadopoli/Ponte Calatrava, con immediato obbligo di rientro in terraferma per chi non ha documenti e un lavoro fisso.
    Tutti gli extracomunitari che chiedono l’elemosina in giro soprattutto a Dorsoduro/Santa Croce, ricevono assistenza con cibo, vestiti e un letto dove dormire, e non dovrebbero cone succede sempre in zona Accademia, importunare le ragazze e le signore anziane in maniera insistente.
    Quindi il buon Pasquale direi che puó essere allontanato, ma quando avremo una città modello, e credo che visti i progressi al contrario della sicurezza a Venezia, Pasquale farebbe la barba bianca prima di doversene andare.

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  5. Ho lasciato due euro a Pasquale come ricompensa simbolica, ritrovatomi di fronte a quest’onda travolgente di felicità, casuale, gratuita È genuina. L’evidente coscienza con la quale pasquale fa il suo show grottesco E autoironico È impossibile che appartenga ad una persona aggressiva :

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