Immigrazione: come costruire un ordigno web carico d’odio. La contraffazione di Affaritaliani.it.

Immigrazione: come costruire un ordigno web carico d’odio.
1 – Prendi un articolo di cronaca riguardante alcuni occupanti abusivi che a Mestre hanno incendiato il terrazzino di una casa popolare.
2 – Fai un perfetto copia-incolla del testo.
3 – Modifica accuratamente titolo e sottotitolo facendo diventare gli abusivi ‘abusivi stranieri’.
4 – Spaccialo per tuo e per vero, aggiungendo che ‘abusivi stranieri incendiano le case popolari ed esultano: Così non le avrà nessun italiano!’
5 – pubblicalo, diffondilo e scatena l’odio nei confronti degli stranieri.

Questo caso ‘da manuale’ è accaduto davvero. E chissà quante volte accade nel mare magnum della’informazione’ web. Questa volta, per fortuna, qualcuno se n’è accorto. Che qualcosa non tornasse se n’è accorto per primo un amico di Facebook, Luca Corsato. Nel suo post Luca si indigna per un articolo pubblicato dal sito affaritaliani.it sottolineando che mentre ‘dal titolo pare che degli stranieri abbiano bruciato “degli alloggi” in modo da non “farli avere agli italiani”, nell’articolo si parla di inquilini abusivi che, una volta sgombrati, sono tornati e hanno danneggiato con il fuoco un terrazzino. Nessuna specifica della nazionalità’.

(l'articolo pubblicato da  www.affaritaliani.it)
(l’articolo contraffatto pubblicato da affaritaliani.it)

Sembrava l’ennesimo caso di titolo avulso dal contenuto dell’articolo.
Incuriosito dalla vicenda ho provato a fare copia-incolla della prima frase dell’articolo, pubblicato senza firma il 26 luglio da affaritaliani.it, e a cercarla tramite Google. In due secondi, con sorpresa, mi sono imbattuto nel testo preciso-preciso/uguale-uguale firmato dalla giornalista de ‘La Nuova Venezia’ Mitia Chiarin e pubblicato sul sito della testata il 16 luglio. Dunque 10 giorni prima di affaritaliani. Da considerarsi dunque, inequivocabilmente, come la fonte-emittente originale della notizia. Inequivocabilmente, dunque, affaritaliani ha copiato di sana pianta (senza citare l’autrice e tantomeno la testata) l’articolo.

Il tutto con una serie di dettagli che non esito a definire agghiaccianti. In primo luogo affaritaliani titola: ‘Mestre/ Case popolari bruciate da abusivi stranieri’ mentre il titolo de La Nuova Venezia è: ‘Abusivi incendiano un terrazzino della casa Ater’. Quindi, non solo si passa da un singolo terrazzino incendiato ad un rogo di proporzioni gigantesche, ma si passa da un generico ‘abusivi’ alla specifica di ‘abusivi stranieri’.

(da www.http://nuovavenezia.gelocal.it)
(l’articolo originale a firma di Mitia Chiarin e pubblicato da La Nuova Venezia)

Il ‘capolavoro’ però affaritaliani lo compie con il sottotitolo: ‘A Mestre abusivi stranieri incendiano le case popolari ed esultano: “Così non le avrà nessun italiano!” Di questa hola incendiaria non c’è traccia nell’articolo di Mitia, che è stato così sottotitolato: ‘L’episodio nella mattinata di giovedì 16 in zona Altobello, sono intervenuti la polizia e i vigili del fuoco. Gli autori erano stati allontanati nei giorni scorsi dall’appartamento. Cresce la paura dei residenti’.

Anche un bambino capirebbe che se Affaritaliani fosse stato davvero in possesso della notizia riguardante le esultanze neroniane di questi ‘abusivi stranieri’ l’avrebbe riportata in modo dettagliato nel testo di cronaca, con tanto di firma. Invece no: affaritaliani copia, incolla e stravolge titolo e sottotitolo dando questo polpettone in pasto ad una platea affamata. Il risultato è eloquente: 7,6 mila condivisioni su Facebook (dato in continuo aggiornamento) e chissà con quali commenti pieni di umanità… Altri seguaci sono in coda: anche il sito imolaoggi.it ha pubblicato la notizia contraffatta da affaritaliani e chissà quale seguito la cosa potrà ancora avere.

Dulcis in fundo, come ha rilevato Michele Cavallucci tramite WordPress
(in una sorta di work in progressFoto incendio Cina collettivo), anche la fotografia di corredo utilizzata da affaritaliani è una bufala. Infatti l’immagine è stata scattata il 22 luglio in Cina e fa parte di una galleria che testimonia di un incendio di vaste proporzioni scoppiato presso un deposito di autobus a Xiamen City. Nulla a che vedere Galleria incendio Cinadunque con il terrazzino di Mestre, fatto accaduto 6 giorni prima.

Proprio l’altro giorno Mitia Chiarin, che conosco da un tempo sufficiente per considerarla professionista seria nonché estremamente sensibile sui temi sociali, in primo luogo legati all’immigrazione-integrazione, scriveva così, con amaro sarcasmo, sulla sua bacheca Facebook: ‘Cari lettori di quotidiani online che ad ogni notizia pubblicata commentate con frasi del tipo “gasateli” o ” aprite i forni crematori”, sappiate che siete simpatici come una ragade anale…’.

Chiarin annuncia ora di aver segnalato il caso all’Ordine dei giornalisti, testimoniando tutto il ‘fastidio, profondo, che prova il giornalista che si trova il suo materiale manipolato (nel titolo) per sostenere una tesi che è pura fantasia e serve solo ad aumentare l’odio e di conseguenza le cliccate…’.

Ecco: in attesa di non so quali provvedimenti, sanzioni o giudizi da parte dell’Ordine, mi sono fatto una personalissima idea, chiara, di questo caso. Ovvero che siamo di fronte non a giornalisti, non ad operatori dell’informazione, bensì di fronte a costruttori di odio che non si fanno scrupolo di manipolare una notizia per cavalcare tutti i peggiori istinti e tutta la sottocultura, impregnata di intolleranza e razzismo, di questo Paese.

Magari, anzi sicuramente, con l’obiettivo di lucrare in termini di consensi, di cliccate e di guadagni. Più che affaritaliani, affari e basta. Sulla pelle di stranieri, immigrati, profughi, migranti, con un ordigno indegno, congegnato per esplodere sul web, che va denunciato con una sola parola: criminale.

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L’aggiornamento doveroso (delle 21.40 del 30 luglio) riguarda la modifica del pezzo da parte di affaritaliani. Una modifica ancora parziale, sebbene sostanziale, visto che accanto alla parola abusivi sparisce il termine ‘stranieri’ e che non si fa più accenno all’esultanza incendiaria “Così non le avrà nessun italiano!”.

Una modifica che, seppur insufficiente, è la prova schiacciante di un atto di pirateria criminale.

Nella mattinata del 31 luglio ricevo la replica della redazione di Affaritaliani.it, a firma Alberto Maggi.

La riporto integralmente, comprensiva di contro-replica in questo nuovo articolo:
‘IMMIGRAZIONE. ‘ORDIGNO WEB CARICO D’ODIO’: AFFARITALIANI RISPONDE’.

23 pensieri su “Immigrazione: come costruire un ordigno web carico d’odio. La contraffazione di Affaritaliani.it.”

  1. L’ha ribloggato su lucialorenzone ha commentato:
    siamo di fronte non a giornalisti, non ad operatori dell’informazione, bensì di fronte a costruttori di odio che non si fanno scrupolo di manipolare una notizia per cavalcare tutti i peggiori istinti e tutta la sottocultura, impregnata di intolleranza e razzismo, di questo Paese.

    Magari, anzi sicuramente, con l’obiettivo di lucrare in termini di consensi, di cliccate e di guadagni. Più che affaritaliani, affari e basta. Sulla pelle di stranieri, immigrati, profughi, migranti, con un ordigno indegno, congegnato per esplodere sul web, che va denunciato con una sola parola: criminale

    @Stefano Ciancio

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      1. Ci provo, nel mio piccolo. Ma è un’impresa che pare impossibile.
        Credono a tutto purche’ dia loro ragione.
        Io sono veneta, non mi sono mai sentita tanto a disagio, tanto attorniata da razzismo come in questo periodo, ne’ nella realta’ ne’ nel mondo virtuale.😥

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  2. Affaritaliani e imolaoggi hanno una lunga storia di bufale e disinformazione. Basta dare una occhiata all’ottimo sito “Bufale Un tanto al chilo” butac.it per renderesene conto.

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    1. SU BUFALE..
      C”E’ANCHE LA BUFALA CHE IN FRANCIA NON SUCCEDE NIENTE E INVECE E”TUTTO VERO…FACCIO IL CAMIONISTA ITALIA FRANCIA QUASI TUTTI I DISTRIBUTORI SONO A SECCO…LO VEDO COI MIEI OCCHI E LO SENTO ALLA RADIO FRANCESE XKE”IL SITO DI BUFALE.
      .SPARA BUFALE???

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  3. Si tratta di banale click-baiting, teso a fare pagine viste e quindi guadagni in termini di click sugli annunci. E anche di consensi alla pagina social, che cresce in base alle nuove e copiose condivisioni.
    Se l’odg invece di ammonirli e basta, gli oscurasse il sito per un mese, e se gli inserzionisti (tra cui google adsense) non permettessero di far apparire i propri banner su quel dominio o altri simili (vedi imolaoggi) molti finti editori la smetterebbero di cavalcare quest’onda di razzismo da leoni da tastiera… Come finirà? Chi sa usare il web e ha un cervello, non cliccherà mai più una loro news, il restante 99% di pecoroni del web, abboccherà invece alla loro prossima news farlocca. E dopo l’indignazione, continueranno a far soldoni come prima.

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  4. Buongiorno,

    sono Alberto Maggi della redazione di Affaritaliani.it. Vi ringrazio della segnalazione. L’articolo a cui fate riferimento è stato preso dal sito http://www.mafia-capitale.it (ecco il link diretto: http://www.mafia-capitale.it/index.php/2015/07/25/abusivi-stranieri-incendiano-le-case-popolaricosi-non-le-avra-nessun-italiano/).

    L’errore della mancata citazione dell’autore originale del pezzo e del titolo erroneamente focalizzato sugli “stranieri” non è di Affaritaliani.it. Come potevamo sapere che si trattava di un articolo preso da un altro media quando, come si vede nel link, non cè alcuna citazione della fonte originaria? Abbiamo trovato questo articolo sull’aggregatore mafia-capitale e l’abbiamo ripreso.

    D’altronde condividere articoli in rete è prassi ormai diffusa. Quotidiamente almeno 15-20 articoli di Affaritaliani.it vengono ripresi da altri siti, con o senza citazione. E con alcuni di questi vi sono accordi di scambio.

    Vi ringrazio per la segnalazione della foto errata, si è trattato di un problema del sistema. Nel motore di ricerca interno, digitando la parola pompieri, è uscita una foto di un intervento di vigili del fuoco non Italia. E quindi, a causa di un temporaneo blocco, è rimasta online la foto non corretta. Abbiamo corretto il titolo dell’articolo e modificato la foto.

    Affaritaliani.it non ha assolutamente nulla contro i cittadini stranieri. Da giornale libero registra tutte le posizioni politiche sul tema. Tanto che il 17 luglio scorso abbiamo aperto il giornale con un’intervista all’ex ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge:

    Immigrazione/ Kyenge (Pd): “Le urla dei populisti sono inutili”

    Ecco qualche altro esempio della nostra attenzione sull’argomento:

    Refettorio Ambrosiano apre a tutti, cena benefica il 9 agosto

    Immigrati, l’iniziativa Caritas: “Ospitate un profugo a Ferragosto”

    L’ospedale degli ultimi a Roma, l’INMP che cura migranti e poveri

    Affaritaliani.it è l’unico giornale che da più di 10 anni ha una pagina, Il sociale, che si occupa con massima cura anche delle tematiche legate all’integrazione dei cittadini stranieri e delle loro esigenze, in collaborazione con primarie realtà del mondo del sociale.

    buon lavoro

    Alberto Maggi – Affaritaliani.it

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  5. Gentile signor Ciancio, ecco la risposta alla sua replica.

    Si ribadisce che Affaritaliani.it ha condiviso pari pari l’articolo del sito Mafia Capitale, che non citava la fonte, ossia ‘La Nuova Venezia’.

    Lei dice che dovevamo fare un controllo su Google. E a che pro, se non a avevamo alcun elemento per dubitare di nulla?

    Lei dice di toglierlo: in effetti oggi non ha più senso, essendo una notizia ormai superata. L’abbiamo tenuta solo per dimostrare ai nostri accusatori che non abbiamo nulla da nascondere e che abbiamo domenica scorsa nel tardo pomeriggio ripreso una storia di cronaca locale di un certo interesse e di grande attualità da un sito aggregatore, come spesso altri siti e giornali fanno con i nostri articoli.

    Nel merito dell’articolo e nella sua titolazione noi non abbiamo messo becco.

    Comunque recepiamo il suggerimento e provvediamo a rimuovere l’articolo sperando che, fatte le precisazioni e acquisite le spiegazioni, sia riconosciuta la nostra assoluta buona fede.

    Buon lavoro

    la redazione di Affaritaliani.it

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